martedì 25 agosto 2009

ciro 02_ tutte le strade portano altrove

Si misero in cammino alle prime luci dell'alba: è inevitabile se si dorme all'aperto.
Dalla pianura ancora imbevuta d'ombre emanava un senso di quiete che conciliava col mondo. Ciro respirò a pieni polmoni, camminando spedito: un ragazzino di nove anni, con lo stomaco vuoto e il cuore leggero.
Pepè trotterellava nei paraggi, inseguendo rotte più fantasiose e casuali; ogni tanto si ricongiungeva all'amico e facevano un tratto di cammino affiancati, ma bastava poco, un frullo d'ali, un fruscio nell'erba, perché Pepè si lanciasse come un razzo dietro a quegli entusiasmanti avvenimenti; allora Ciro rideva, con una risata squillante.
-mi sembri una trombetta!- diceva Pepè.

Dove stavano andando?
A dire la verità non lo sapevano, Pepè ebbe l'impressione che Ciro stesse scappando, da chi o da cosa non avrebbe saputo dirlo, però aveva notato che quando attraversavano un centro abitato l'umore del ragazzo cambiava: diventava più silenzioso, apparentemente più distratto, ma probabilmente più vigile e concentrato. Era come se un velo di polvere si fosse depositato sulla superficie di un'acqua limpida. Qualcosa di elettrico si trasmetteva allora dal bambino al cane, Pepè sentiva con un brivido i corti peli della schiena che si drizzavano e cominciava a fiutare con più attenzione...
...Peligro!...

martedì 11 agosto 2009

ciro the hero

CIRO 01 incipit

-Ciao! Come ti chiami?-
-Ciro. E tu?-
-Victor Hugo Domeneq-Perignac de la Cocotte, ma puoi chiamarmi Pepè. Cosa stai facendo da queste parti?-
-Niente, mi sono fermato giusto un attimo per riposare-
-Sei in viaggio?-
Il bambino accennò un sì con la testa. -Vengo da lì e vado di là- disse indicando con la mano le due direzioni.
-Mi sembra un egregio programma, se non ne avessi già uno mio mi offrirei di accompagnarti. Senti: non hai mica una sigaretta?-
-Spiacente, non fumo, ma...non sapevo che i cani lo facessero...-
-Scommetto che sono molte le cose che non sai, ragazzo. Se non fossi così indaffarato mi fermerei un po' con te per trasmetterti parte della mia vasta esperienza. sono un cane di mondo io-
-Non ne dubito...-
-E un osso ce l'hai? Se avessi un osso da sgranocchiare potrebbe valere la pena di fermarsi a farti un po' di compagnia, o anche un po' di prosciutto... magari hai del prosciutto...-
-Mi dispiace, ho solamente questo chewing gum. Se vuoi posso dartene la metà-
-Non è mica già masticato? Se non è masticato potrei accettarne un pezzettino, giusto per non offenderti. Grazie ragazzo, è proprio dell'ottimo chewing gum. Bene! Fatti un po' più in là che mi siedo anch'io.-

Fu così che si conobbero Ciro e Pepè, se ne stettero per un poco seduti zitti zitti, a guardare la luna che occhieggiava sorniona da sotto un cavalcavia, poi Pepè ruppe di nuovo il silenzio: -E cosa c'è nel posto dove stai andando?-
-Non lo so...è appunto per scoprirlo che ci vado-
Pepè masticò pensoso la sua gomma.
-Giusto. Sei un ragazzino in gamba...senti, potrei venirci anche io?-
-Se tu ne avessi voglia, sarei felicissimo di averti come compagno.-, rispose prontamente il bambino.
L'orizzonte si incendiò in un'ultima fiammata cupa, sui fossi profumati di menta si levarono in volo alcune lucciole.

Ti ho mai parlato dei draghi del tramonto, ragazzo?-.

oye pana! que pasa por la calle? nada! no pasa nada!

-Ciao! Come ti chiami?-
-Ciro. E tu?-
-Victor Hugo Domeneq-Perignac de la Cocotte, ma puoi chiamarmi Pepè. Cosa stai facendo da queste parti?-
-Niente, mi sono fermato giusto un attimo per riposare-
-Sei in viaggio?-
Il bambino accennò un sì con la testa. -Vengo da lì e vado di là- disse indicando con la mano le due direzioni.