Avevo un cane, si chiamava Lampo, era un bracco mischiato: un nobile animale degno di un bracconiere.
Non è che si avessero molte cose in comune, tranne l'hobby di rotolarsi nella guazza, la passione per la mortadella di bologna e il piacere di ascoltare il silenzio in silenzio; specialmente al tramonto, guardando e annusando fino a fonderci con la notte e facendo dimenticare anche a Dio la nostra esistenza.
Due amiconi insomma, sempre arruffati e scorticati dalla tramontana, due manciate di pura esistenza, di gioia feroce: un cane e un bambino.
Cosa c'entra tutto questo con Capossela? Non ne ho la minima idea, ma è a loro che voglio dedicare questa canzone, sono sicuro che sarebbe piaciuta a tutti e due.
venerdì 5 marzo 2010
Vinicio Capossela - Il gigante e il mago
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